“Barocco è il superlativo del bizzarro, l’eccesso del ridicolo.” (Francesco Milizia, Dizionario delle belle arti e del disegno)
Barocco e street art. Due movimenti artistici pressocché impossibili da associare. Entrambi appartengono a due epoche completamente diverse, caratterizzate da stili, costumi e modalità di espressione distanti l’un l’altra. Sarebbe inimmaginabile pensare di poter unificare questi due moti espressivi artistici con la mano di un unico artista, ma lo street artist americano Dan Witz ci è riuscito.
Dan Witz è uno degli artisti più conosciuti nel panorama dell’arte urbana, per le sue installazioni realizzate con una tecnica tradizionale di colori ad olio e uno stile iperrealista, quasi fotografico. Legato alla cultura punk, spesso sceglie immagini in cui le figure si trovano dietro delle grate o in una situazione di cattività, svolgendo una critica sociale molto forte.
Nel caso di alcune sue opere, rigorosamente ad olio, emerge ancora di più il suo legame con il mondo rock punk e dei concerti. In alcuni casi si potrebbe quasi associare il movimento dei corpi rappresentati da Dan Witz come un richiamo fortissimo al barocco.
La galleria Wunderkammern ha celebrato questo esperimento visivo in occasione della mostra American Baroque del 2019 in cui l’artista crea un vortice ininterrotto di corpi, colori e contrasti, in cui le figure seguono un unico leitmotiv: il movimento serpentino dei corpi, totalmente irrazionale e autentico.
Le scene di pogo ai concerti punk-hardcore e le orge, diventano uno studio unico dei corpi i cui i volti sono catturati nei momenti più improvvisi, all’apice della loro trasformazione. Ed ecco che ritornano i temi tipici del barocco come l’estasi, l’erotismo o il trionfo della morte. Tutto questo però avviene con uno stile underground che non dimentica le origini e il mondo da cui appartiene la street art e l’arte di Dan Witz.
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