Curato da Giuseppe Ottavianelli
Testo critico di Jessica Stewart
Robert Proch (nato nel 1986 in Bydgoszcz, Polonia) è senza dubbio uno dei talenti più promettenti della scena emergente d’arte contemporanea polacca. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Poznan, città dove vive e lavora, ha già esposto con mostre personali in importanti gallerie d’arte, come Lazarides (Londra, 2014), Openspace (Parigi, 2013 e nel 2015 al Bastille Design Center) e The Outsiders (Newcastle, 2012). Proch ha anche partecipato a mostre collettive presso il Puteaux City Hall (Puteaux, Francia, 2014), Whitewalls (San Francisco, 2013), e Thinkspace (Los Angeles, 2012).
L’arte di Robert Proch è un esperimento dell’immaginazione. L’artista crea impressionanti visioni a metà strada tra astrazione e figurazione. Trae ispirazione dagli eventi quotidiani e dall’ambiente urbano, che riduce ai loro elementi essenziali per creare una visione geometrica in cui la figura umana è sospesa in un mondo complesso e frammentato. Come in un’architettura decostruita e metaforica, il risultato visivo finale delle sue immagini è caratterizzato da una stimolante imprevedibilità e da un caos controllato. All’interno di questi paesaggi di finzione Proch crea narrazioni immaginarie: spesso si tratta di figure isolate, o estranee le une dalle altre, in un precario equilibrio tra ciò che potrebbe o potrebbe non accadere.
Nonostante il loro aspetto tecnologico ed istantaneo, le immagini di Robert Proch non sono create tramite la fotografia o la produzione digitale. L’artista prende ispirazione da esperienze di vita dirette, che poi ricompone attraverso i suoi ricordi e combina con la creazione libera e spontanea sulla tela o sulla parete. Questa spontaneità è, come afferma l’artista, ciò che rende il processo di creazione così interessante. Il tempo è un aspetto importante nel lavoro di Proch. Tuttavia, nonostante il grande dinamismo estetico, le figure dell’artista sembrano paralizzate, sospese in un momento e in uno spazio incerti.
La moderna condizione umana, l’inerzia e la libertà sono i concetti esplorati nella mostra “Crossing the Line” di Robert Proch a Wunderkammern. Secondo l’artista, le persone sono influenzate da numerosi fattori che condizionano le loro vite e azioni: necessità quotidiane, gesti ordinari ripetitivi o pressioni dalla maggioranza. La Libertà sembra un ideale utopico, eppure continuiamo sempre a cercarla. Ma a volte si arriva a un punto di rottura in cui siamo in grado di vedere chiaramente e agire in modo libero, fare un passo avanti; attraversiamo la linea. Tuttavia, non fare questo passo può portare a una frustrazione che può degenerare in tendenze distruttive. L’artista ritrae personalità immaginarie che si trovano in questo stato mentale critico, esattamente sulla linea sottile che separa le due condizioni.
Per “Crossing the Line” Robert Proch ha presentato nuove opere su tela e disegni, creati appositamente per la mostra a Wunderkammern. L’artista è stato presente all’inaugurazione.
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