«[…] l’effetto positivo del nostro lavoro sulla comunità è che riusciamo a dare consistenza ad un’attivazione territoriale collettiva unica, che crea coinvolgimento, emozioni positive, fiducia nel cambiamento e nell’evoluzione positiva non solo dello scenario urbano, ma anche della socialità che nei luoghi “decorati” dai nostri murales si crea con maggior facilità […]» – Alita
Come vi abbiamo già raccontato, gli Orticanoodles sono un collettivo artistico milanese che nasce dall’incontro di Walter Contipelli (Wally) e Alessandra Montanari (Alita). Il duo si espande successivamente, diventando vera e propria factory di produzione artistica alla quale si uniscono altri artisti.
Perché questo nome così particolare? Semplice: vuole richiamare l’unione tra l’ortica, pianta infestante oltre che noto quartiere milanese, e il noodles, un tipo di pasta molto soffice.
Attraverso la sua arte, il gruppo dà vita a un inconfondibile immaginario pop che predilige la rappresentazione di elementi naturali, della figura umana e del paesaggio urbano. Il messaggio dietro ai loro murales è chiaro, l’intento è quello di far riflettere chiunque posi gli occhi su queste meraviglie.
Ma qual è la tecnica da loro utilizzata? Voi lettori esperti di street art la riconoscerete senz’altro subito, ma ve lo spieghiamo lo stesso: è la tecnica dello spolvero. Lo spolvero è una tecnica rinascimentale che prevede la foratura dei contorni del disegno su matrici di carta. Una volta posizionate sul muro il colore passa attraverso la matrice forata (un tempo veniva utilizzata la cenere), tolta la matrice rimangono disegnate sul muro le tracce del disegno che poi vengono completate. Orticanoodles inoltre utilizza vernici che permettono, grazie a una tecnologia innovativa, la depurazione dell’aria circostante, attraverso l’energia solare.
Orticanoodles: Ortica
Nonostante siano continuamente invitati a realizzare opere in tutto il mondo, per Orticanoodles Milano è un luogo di riferimento, centro nevralgico di sperimentazione e creatività. Ed è proprio a Milano che hanno contribuito a processi di riqualificazione urbana attraverso la loro arte, soprattutto nel quartiere Ortica.
Situato nella periferia est di Milano, Ortica ha alle spalle un passato industriale. Il nome deriva da “orto”, poiché era una località particolarmente adatta alle coltivazioni, perché raggiunta e irrigata dal fiume Lambro. Ancora oggi, nonostante faccia ormai parte della municipalità di Milano, sembra quasi di raggiungere un paesino di provincia.
Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, Ortica viene attraversato dalla linea ferroviaria Milano-Treviglio. Qualche anno dopo, durante la seconda guerra mondiale, Ortica diviene un vero e proprio polo industriale, con gli impianti produttivi meccanici Innocenti.
Orticanoodles: ORME. Ortica Memoria
É proprio qui che il collettivo ha dato vita a un progetto importante, chiamato “ORME. Ortica Memoria”, che attraverso una ventina di coloratissime opere murali ripercorre la storia del Novecento italiano. In questo modo onora e ricorda personaggi storici e personalità che hanno contribuito a rendere grande il Belpaese. Dedicano dei muri specifici a vari protagonisti tra cui troviamo Della Chiesa, Walter Tobagi, Giorgio Ambrosoli, artisti come Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Ornella Vanoni sul “Muro della Musica Popolare”, ma anche Alda Merini e Liliana Segre, sul “Muro delle Donne”, Lea Garofalo sul “Muro della Legalità”. Vi sono poi il “Muro della Seconda Guerra Mondiale” e il “Muro del Partigiano e del Vescovo”.
Ma le opere di Orticanoodles non si limitano solo al quartiere Ortica: è possibile notare i loro lavori in diverse zone della città.
Un’opera, promossa dalla Fondazione Pini, è stata poi dedicata a Dario Fo e Franca Rame ed è visibile sulla facciata della Scuola Civica di teatro Paolo Grassi, in Via Salasco. L’intervento di 300 metri quadri è stato realizzato in collaborazione con un gruppo di adolescenti della Fondazione Near, che si occupa di tutelare ragazzi con patologie croniche.
In Piazza Cardinal Ferrari c’è un’altra bellissima opera murale, di 150 metri che fa parte del progetto Wall Art (2014), ideato per i 150 anni della Fondazione Pini, in cui sono stati coinvolti altri street artists. Sono raffigurati personaggi importanti del mondo del cinema, della letteratura, della musica e della poesia, come Gio Ponti e Gianfranco Ferrè.
Sempre ideato dalla Fondazione Pini è un altro progetto chiamato Talking Walls. Potete ammirarlo in Piazzale Zavattari, sui muri delle scuole, Vittorio Veneto ed Ettore Conti, sono ritratti dieci scienziati e inventori. Anche qui Orticanoodles si è fatto aiutare da un gruppo di giovanissimi.
In via Procaccini, proprio sulla facciata della Fabbrica del Vapore, campeggia il volto enorme di Nelson Mandela. L’opera è stata creata nel 2014 insieme ad altri artisti per i 20 anni di liberazione del Sudafrica.
In zona Giambellino, non si può non notare il bellissimo murale che ricopre il muro dell’associazione Handicap…Su la Testa!, impegnata a sostenere l’integrazione sociale di ragazzi con disabilità. L’opera fa parte di un progetto di riqualificazione sempre promosso dalla Fondazione Pini.
Come non citare infine, l’opera che il collettivo ha realizzato nel marzo 2021 nel quartiere Isola: un ritratto murale immenso della ballerina milanese Aida Accolla, che chiude il percorso museale di INSIDE, al Museo Francesco Messina.
Insomma, la lista non finisce qui… Sono molti altri i murales colorati di Orticanoodles che potete trovare in giro per Milano! Basta solo prestare attenzione 😉
Senza dubbio Orticanoodles si configura come uno dei gruppi artistici più importanti del panorama artistico italiano, sia per sua tecnica impeccabile ma anche per i messaggi che vuole trasmettere attraverso la sua arte.