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L’arte di Blek Le Rat – Topi e musei

Ve li immaginate i ratti di Blek Le Rat (Parigi, 1951) che si aggirano per le sale del Louvre con i loro fucili e le baguettes sottobraccio? Di certo verrebbero cacciati fuori in fretta. Sappiamo tutti che è vietato introdurre cibo e armi nei musei, anche se sparano fiori. 

Anche se è abbastanza improbabile incontrare ratti nei musei, lo è molto meno incontrare il loro creatore Xavier Prou – in arte Blek Le Rat – che è un loro frequentatore abituale. Basta osservare le sue opere per rendersene conto. Nei suoi muri e nei suoi lavori da galleria ritroviamo i protagonisti della storia dell’arte occidentale: il David di Michelangelo, la Monna Lisa di Leonardo, l’angelo del Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio, il San Michele Arcangelo di Guido Reni…

L’immaginario di Blek Le Rat: David, Monna Lisa e altri personaggi

L’immaginario di Blek è permeato dalle opere dei grandi maestri e un posto speciale è occupato dai pittori moderni italiani. Se conosciamo qualcosa della sua storia non è difficile capire perché. Sin da piccolo i genitori, appassionati d’arte, portavano il giovane Xavier in vacanza in Italia, a fare lunghe passeggiate nelle città e nei corridoi dei musei. Una volta adulto, Blek è tornato più volte in Italia e nel 1987 ha persino soggiornato per qualche tempo all’Institut Français di Napoli, lasciando tracce del suo passaggio sui muri della città.

L’arte è sempre stata di casa nella famiglia Prou: “A casa mia c’erano dipinti ovunque, perché tutti nella mia famiglia (i miei due zii, mia zia, mio nonno paterno) dipingevano, si sentiva dappertutto l’odore di trementina”. 

Blek Le Rat ha più volte affermato che siamo il frutto del nostro tempo, delle esperienze che abbiamo vissuto e di ciò che abbiamo visto. I suoi viaggi e la sua ammirazione per l’arte del passato ci possono dunque aiutare a conoscere meglio questo artista. 

Blek Le Rat, storia dell’arte e musei – una relazione complicata

La storia dell’arte tuttavia può anche rappresentare un freno per un giovane artista, che può sentirsi schiacciato dei geni della pittura, ma Blek è riuscito a trovare la propria voce.

Ha portato i personaggi della pittura e della scultura del passato nel suo e nel nostro mondo, ridefinendoli secondo il proprio stile e attualizzandoli.  Il David è diventato un soldato con in braccio un Kalashnikov e la Monna Lisa una writer con in mano una bomboletta spray. 

I personaggi che Blek Le Rat sceglie fanno parte anche del nostro immaginario. La sua arte è una “Art to the people”, che viene incontro allo spettatore e non vuole essere criptica. Anche un movimento rivoluzionario come la Street Art si confronta e guarda con interesse alla storia dell’arte e ai musei che, oltre ad essere dei luoghi di ispirazione, possono permettere all’arte urbana, di per sé effimera, di sopravvivere al tempo.