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2501 – Arte e buddhismo

Il dipingere si trasforma in pratica meditativa, nel momento in cui l’attività pittorica crea uno spazio interiore di raccoglimento in cui nascono idee e suggestioni.” – 2501

L’artista 2501 e il Buddhismo, vi sembra un binomio singolare? Quale modo migliore di scoprirlo se non partendo dalle opere? 😉

2501 – buddhismo e arte

2501 è cresciuto in un ambiente buddhista e studia da sempre la filosofia buddhista tibetana

Intorno al 2010, all’inizio del suo percorso come 2501, Jacopo Ceccarelli ha esplorato le potenzialità della linea rappresentando figure del Buddismo Vajrayāna che riconosceva come archetipi delle riflessioni che stava portando avanti. 

In seguito, 2501 ha abbandonato il figurativo. Il processo è molto importante per l’artista, quasi più del risultato finale, e ha ritenuto l’astrazione più adatta a descrivere il tempo di esecuzione dell’opera. Come sappiamo infatti, il tempo ha un ruolo fondamentale nella sua poetica. 

Anche se si è allontanato dal figurativo, 2501 continua ad indagare l’iconografia buddista. Vediamo come in alcune delle sue ultime opere!

2501 – Nodo eterno (Milano)

Un nuovo muro dell’artista never2501 sui social -è comparso lo scorso settembre a Milano in via Marco Polo. L’opera è un tributo a Lama Gangchen Tulku Rimpoche, guru scomparso all’età di 78 anni a causa del coronavirus. 

2501, suo discepolo per anni, ha dipinto in sua memoria il nodo eterno, antico simbolo buddhista di unione fra compassione e saggezza infinita. 

2501 – Mandala (Bologna)

Sempre nel 2020 l’associazione buddhista Lama Gangchen Inner Joy di Bologna ha commissionato all’artista 2501 un murale su un palazzo della Bolognina. Il muro ha i colori della tradizione (giallo, verde, blu, rosso e bianco) e si ispira al Tempio di Borobudur.

Negli stessi giorni dei monaci artisti tibetani creavano a Palazzo Pepoli un mandala, simbolo di pace, con le tipiche sabbie colorate. 

Dipingere come pratica meditativa

Per 2501 dipingere è un modo di esprimersi con il corpo e con la mente. 

La ripetizione e la continuità del gesto trasformano il dipingere in un rituale che apre l’accesso al mondo interiore. 

Non ci resta che osservare e contemplare le sue opere! 😊