a cura di da Giuseppe Ottavianelli
Testo critico di Miguel Moore
±Mais Menos± è un progetto dell’artista portoghese Miguel Januário (1981), che ha avuto inizio nel 2005. Offrendo una riflessione critica sulle società contemporanee, il lavoro di Januário conduce una dissezione clinica della realtà concettualmente ridotta nei suoi opposti: più/meno, positivo/negativo, bianco/nero. Sotto il segno di ±Mais Menos±, l’artista ha prodotto un lavoro che abbraccia una varietà di tecniche – dal video alle installazioni scultoree, dalla pittura alla performance. Oltre a numerosi interventi di arte pubblica in diversi Paesi, il progetto è stato presentato in mostre personali e collettive: Vera Cortês Gallery (Lisbona, 2010), MACE-Museu de Arte Contemporânea de Elvas (Elvas, 2011, 2014), Underdogs Gallery (Lisbona, 2013, 2014, 2015), Caixa Cultural (Rio de Janeiro, San Paolo e Brasilia, 2014), il Centro di Arte Contemporanea Graça Morais (Bragança, 2015), MUDE-Museu do design e da Moda (Lisbona, 2016), MACRO-Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Roma, 2016), e importanti festival d’arte ed eventi come la Walk & Talk Festival (São Miguel, Azzorre, 2011), Guimarães Capitale europea della Cultura (Guimarães, Portogallo 2012), La Tour Paris 13 (Parigi, 2013), Nuart Festival (Stavanger, Norvegia 2014), e Forgotten Project (Roma, 2016). La ricerca artistica di Januário è stata anche oggetto di due conferenze TED: TEDxLuanda (Luanda, 2014) e TEDxPorto (Porto, 2015).
Wunderkammenrn ha presentato per la prima volta l’artista portoghese Miguel Januário, con una mostra personale intitolata “State of Minds”. Frutto del progetto ±Mais Menos±, l’esposizione si è concentrata sull’attuale situazione sociale, politica ed economica globale, toccando gli aspetti più problematici come la crisi ideologica delle democrazie liberali e dei loro principi guida quali libertà, uguaglianza e fraternità, il ruolo dei media e la loro missione, la tragica crisi dei rifugiati che tristemente si contrappone alla brutalità di un sistema paradossale che richiede mercati aperti e confini chiusi. La mostra è stata articolata in quattro segmenti interconnessi che hanno rappresentato le tematiche dell’attualità più care all’artista: politica, media, confini e pensiero. Ogni tema è stato sviluppato per occupare i diversi ambienti della galleria attraverso molteplici supporti: dalle installazioni partecipative, nelle quali i visitatori hanno avuto un ruolo attivo, ai pezzi provocatori realizzati con manifesti elettorali strappati e plastica sagomata, fino ai suoi più famosi e dissacranti “streetments”.
L’artista è stato presente all’inaugurazione.
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