Vent’anni prima del topo di Banksy, c’era il topo di Blek Le Rat.
Ebbene sì, è stato Blek Le Rat, il papà della Stencil Art, a creare il primo stencil di un topo su un muro di Parigi nel 1981 e a renderlo il proprio marchio di fabbrica. Nessuno l’aveva fatto prima, e gli stencil non venivano ancora usati come forma d’arte urbana. Blek, all’anagrafe Xavier Prou, artista francese, ha per primo questa intuizione: ispirato dai graffiti visti a New York e dai vecchi stencil della propaganda fascista visti a Padova negli anni ’60, crea una forma ritagliata nel cartone e imprime con la bomboletta spray su un muro di un palazzo abbandonato la sagoma di un topo. Questo gesto è stato così rivoluzionario non solo perché ha dato avvio alla carriera dell’artista, ma perché segna la nascita del più grande movimento artistico del ventesimo secolo: la Street Art.
Ma perché proprio un topo?
Come Blek li definisce, i topi sono «gli unici animali liberi che vivono in ogni città del mondo». E’ un animale resistente e portatore di pandemie, proprio come la street art che inarrestabile si diffonde a macchia d’olio per le strade delle città. Simbolo di arte pubblica e diffusa, di libertà, di strada, di contaminazione. Inoltre “rat” è l’anagramma di “art”.
La produzione artistica di Blek si estenderà poi a stencil di grande formato che popoleranno negli anni le strade di Parigi e di molte altre città del mondo.
Quando il suo erede inglese, Banksy, inizierà a tracciare topi le strade di Bristol, lui stesso ammetterà: “Every time I think I’ve painted something slightly original, I find out that Blek le Rat has done it as well, only twenty years earlier.”