Camminando per le strade di Parigi è quasi impossibile non imbattersi in uno Space Invader: una mattonella composta da tesserine di ceramica che formano l’immagine pixelata del popolare videogioco del 1978 Space Invaders (da qui lo pseudonimo dell’artista).
Ne avete mai visto uno? Ecco li realizza Invader, un artista francese la cui identità è sconosciuta. Ha iniziato a creare i primi mosaici ispirati al suo videogioco preferito negli anni ’90 e da quel momento non si è mai fermato, arrivando a disseminare le sue mattonelle in più di 65 città e 33 paesi diversi in tutto il mondo. L’ apparizione della prima mattonella in città è il segnale che “l’invasione” è iniziata: ponti, gallerie, palazzi, edifici, marciapiedi, muretti. Ogni luogo è scelto accuratamente per la sua visibilità, interesse o valore simbolico. Gli alieni sono ovunque e nei posti più impensabili. Finora nessun continente ne è stato risparmiato.
La missione di Invader è “hackerare” lo spazio pubblico diffondendo i suoi mosaici come un “virus”. Lo stesso artista ha creato le mappe delle città in cui è intervenuto per rintracciare le sue creazioni, e recentemente ha rilasciato l’app “Flash Invaders” che permette di identificare e fotografare i mosaici trovati in città, di collezionarli, guadagnare punti e sfidare i propri amici.
Tra le sue invasioni più recenti ricordiamo Roma (2010) Los Angeles (nona invasione completata nel 2018), Hong Kong (settima invasione completata nel 2017) e Ravenna (2017), luogo strategico perché città nota proprio per i famosi mosaici bizantini.