A cura di Giuseppe Ottavianelli
Testi di Blek le Rat, Fanny Borel, Josh Jones
Pure Evil (Charles Uzzell-Edwards, nato nel 1968 nel Galles del Sud), figlio d’arte, studia moda e grafica a Londra, e si trasferisce successivamente in California dove entra nella scena musicale e nella cultura street di San Francisco lavorando come designer e dj di musica elettronica. È proprio in questa città che inizia a dipingere in strada, influenzato dal graffitismo della west coast. Tornato nel Regno Unito dopo dieci anni, comincia a collaborare con il gruppo del Santa’s Ghetto di Banksy e in seguito al grande successo della sua prima mostra personale nel 2007 apre l’eponima Pure Evil Gallery a Londra.
Attraverso un’iconografia cupa non priva di ironia, l’artista mira ad esplorare i lati malvagi e sinistri della società, delle persone e della vita. I suoi ritratti di icone pop in versione “dark”, o i suoi emblematici coniglietti con le zanne, ripetuti in modo quasi rituale come risultato di un’esperienza traumatica dell’artista, riflettono sul tema del bene contro il male e sulla distruzione dei sogni e delle utopie. Nel 2015, dopo un evento tragico che colpisce la vita dell’artista e che lo porta ad intraprendere un viaggio spirituale in Asia, Pure Evil dà inizio a due nuove serie di opere: la prima, nella quale incorpora temi, icone e simboli di derivazione orientale, e l’ultima ispirata alle favole e ai racconti infantili, nella quale i ricordi di un passato lontano si intersecano con quelli più vividi nella mente dell’artista.
La mostra di Pure Evil a Wunderkammern, Echoes, ha esplorato infatti il tema della memoria. La memoria è un eco del passato, e come l’eco distorce il suono originale, riproducendolo in maniera differente, così la memoria può distorcere il passato. La memoria può essere quindi ingannevole, non affidabile, e in questo senso può arrivare a trasformare la realtà attuale, impattando in modo concreto le azioni e i pensieri della nostra quotidianità. Inoltre, non soltanto la vita dell’individuo può essere influenzata dai ricordi del suo passato, ma allo stesso modo anche il gruppo possiede una sua memoria collettiva, talvolta più forte di quella del singolo.
In mostra sono state presentate opere realizzate con stencil, spray, inchiostro, marker e acrilico su tela, e delle serigrafie. Oltre alla famosa serie Nightmare, costituita da ritratti pop di star hollywoodiane segnati dalla caratteristica lacrima dell’artista, hanno avuto visibilità anche le opere d’ispirazione orientale della serie A Temple of Broken Hearts, e i disegni con le storie d’infanzia dell’inedita Childhood Series. L’artista è stato presente in occasione del vernissage. Nei giorni antecedenti alla mostra, Pure Evil ha realizzato un intervento murale nello spazio pubblico a Roma; è stato inoltre protagonista di molteplici live performance in città durante le quali ha prodotto delle serigrafie davanti ai passanti.