“Da quando avevo 17 anni, ho sempre pensato che sarei diventato una star. Dovrei pensare ai miei eroi, Charlie Parker, Jimi Hendrix… avevo un’idea romantica di come le persone diventassero famose.”
Jean-Michel Basquiat: film
Il documentario di cui vi vogliamo parlare oggi racconta la carriera di uno degli artisti più importanti del XX secolo, nato come writer e che ha portato fino alla fine della sua breve carriera numerose reminiscenze del mondo della street art: stiamo parlando di Jean-Michel Basquiat.
“Jean-Michel Basquiat The Radiant Child” è un film sulla vita del pittore statunitense realizzato da Tamra Davis, gallerista e sua amica. Nel documentario viene raccontata la vita dell’artista attraverso le testimonianze di amici artisti, collezionisti e figure di spicco della scena newyorkese degli anni 70’ – 80’.
Ciò che rende unico questo documentario sono dei video inediti realizzati da Tamra Davis stessa nel 1985 nello studio di Basquiat pochi anni prima della sua morte. Basquiat in queste interviste racconta la sua vita attraversata da momenti bui come la sua infanzia, passando per l’inizio della sua carriera come writer, firmandosi come SAMO, fino all’apice della sua fama dove entra in contatto con la scena pop del momento.
Basquiat: opere e vita
Già dalle sue prime opere di street art, Basquiat, o meglio SAMO (Same Old Shit), si contraddistingue dai suoi amici writers, per i suoi graffiti in cui inserisce all’interno scritte, messaggi e disegni, insieme al “tag” del suo nome.
Sicuramente il momento più importante che segnerà la sua carriera artistica è la mostra New York New Wave del 1981, in cui espone con celebrità legate alla scena pop e dei graffiti. Andy Warhol e Keith Haring sono solo due degli artisti di spicco con cui Basquiat lega tantissimo in quest’occasione, diventando parte di una cerchia prestigiosa, entrando definitivamente nel mercato dell’arte.
Graffiante e cinico, il pittore ci accompagna con le sue parole in un mondo che non gli appartiene del tutto: quello dei musei, delle gallerie e dei collezionisti, di cui parla con tono distaccato e malinconico, lo stesso tono presente nelle sue opere.
Basquiat: The Radiant Child
Ma perché proprio questo nome “Radiant Child”? Il motivo è molto semplice. Fu il critico d’arte Rene Ricard, che nella rivista Artforum nel 1981, a definirlo un ragazzo “raggiante”/ “luminoso” o come disse lui stesso “[…] Saggio, indurito dalle strade, ma ancora benedetto da un’ingenuità inestinguibile, nei modi rudi ma divinamente ispirato”.