John cammina per Harlem con lo sguardo basso. E’ una mattinata grigia, la gente va a lavoro in giacche grigie e in scarpe grigie, piove a New York. Entra in un caffè, prende una bibita da asporto, saluta il barista. Poi, un lampo di luce sulla sopraelevata lo abbaglia. Da un tunnel fuoriesce un’esplosione di colori, un lampo variopinto su rotaie che improvvisamente invade di colore la città. E’ un museo in movimento. E’ la metropolitana. John sente un brivido di energia percorrerlo dalla testa ai piedi, la luce e il colore sono il suo carburante. E’ il momento di darsi da fare.
JonOne è adolescente a New York durante i mitici anni ’70 fucina della graffiti art.
Di origini Dominicane, è un ragazzo vivace e impulsivo, vive ad Harlem, il ghetto, complesso quartiere multietnico protagonista della scena underground. Qui sperimenta per la prima volta con le bombolette, Jon156 è il suo tag. Con i suoi compagni di incursioni notturne fonda la 156 All Starz crew, passata alla storia per aver creato i graffiti più visibili della metropolitana. Resistenza, ribellione, libertà. L’arte è una speranza di riscatto in un quartiere difficile.
Nonostante la promessa di arte libera e senza confini, il writing si rivela essere un mondo estremamente codificato e troppo rigido per John, che, consigliato da A-One, suo amico e storico graffitista, nel 1987 decide di trasferirsi a Parigi per sperimentare nuove forme di espressione.
A Parigi John scopre una cultura del tutto nuova, molto lontana dal microcosmo di Harlem. Inizia a sperimentare su tela all’Hospital Ephemeral, “l’ Ospedale Effimero”, un vero e proprio ospedale occupato da artisti. Ed è in questa nuova dimensione e su questo nuovo medium che il suo stile maturerà da semplice tag a dipinti astratti espressionisti che integrano la calligrafia dei graffiti al dripping – spruzzi e colature di colore cari a Jackson Pollock.
L’arte di JonOne è la potenza espressiva delle sue opere: l’energia, il gesto, la luce che sono in grado di assorbire e restituire all’osservatore inondando lo spazio di colore. Sono i colori vivaci e a contrasto delle sue origini sudamericane che si mescolano con l’irruenza dei graffiti e la danza dei getti di colore. I dipinti di JonOne sono le metropolitane che sfrecciavano a New York, vibranti esplosioni visive su sfondo monotono.
Le sue tele non passano inosservate e alcuni collezionisti e gallerie iniziano ad interessarsi al giovane newyorkese dell’ Ospedale Effimero. Uno dei suoi dipinti viene venduto ad un asta ad un prezzo record per quei tempi per un’opera di Street Art. Da lì, la strada è in discesa.
Oggi JonOne è uno degli artisti contemporanei più amati in Francia, ha esposto in prestigiose gallerie e musei in tutto il mondo e ha collaborato con innumerevoli brand come Hennessy, Guerlain, Air France, Lacoste e Perrier.
Nel 2015 è stato insignito della Legion d’Onore dalla Repubblica Francese e la sua rivisitazione dell’opera “La libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix è stata esposta al Palais Borbon, sede del Parlamento francese.