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Miaz Brothers. Essere o non essere?

“Siamo interessati alla “percezione” e non alla “rappresentazione”… è in relazione diretta con l’uso dei sensi e la capacità di elaborare le informazioni che oggi dovrebbe essere sempre più importante…”–  Miaz Brothers 

Le opere di questi artisti sono molto enigmatiche… Stiamo parlando dei misteriosi Miaz Brothers!

Nati a Monza, vicino a Milano, Roberto (1965) e Renato (1968) sono fratelli e oggi vivono tra Valencia e Londra. Dopo aver frequentato il liceo artistico e lo IED di Milano, nel 1996 i due artisti iniziano ad affermarsi sul panorama milanese, con una installazione sulla percezione visiva presso la galleria di via Farini; iniziano a sperimentare in locali di tendenza piuttosto che nell’ambiente impersonale delle galleria d’arte, già coinvolgendo un ampio pubblico. Il desiderio di fondo è quello di operare in spazi non convenzionali, studiando il rapporto spettatore-opera in tempo reale, coinvolgendo l’ambiente circostante e il pubblico stesso, che diviene preziosa fonte di ispirazione. 

Miaz Brothers: arte

Con la nascita dei computer i due fratelli iniziano a indirizzare la loro ricerca verso il mondo digitale, dedicandosi allo studio di applicazioni virtuali. Il risultato è stato lo sviluppo di progetti creativi, sempre distanti dal mondo delle gallerie, un’idea di “arte globale”, rivolti poi ad aziende di visibilità internazionale. 

Con un profondo e autentico amore verso la filosofia e gli studi umanistici, i Miaz Brothers rivolgono il loro sguardo verso la storia dell’arte, recuperando e facendo proprie tecniche e valori. Il ritratto è al centro del loro interesse: attraverso l’uso di colori acrilici, vengono rappresentati soggetti fuori fuoco, senza linee precise, come fossero avvolti da una fitta nebbia, senza che l’osservatore possa distinguere i volti. É così che il ritratto acquisisce una forza inedita, un potenziale nascosto, che dipende da chi guarda. É il pubblico a completare l’opera a tutti gli effetti, con il potere del suo sguardo e immaginazione, che va oltre il mistero, il dubbio e l’incertezza, attraverso associazioni mnemoniche e ricordi.

Geniali eh? 

Ma Roberto e Renato sono giunti a questa consapevolezza solo dopo molti anni di ricerca in tutto il mondo. Vivono anche un’intensa esperienza americana, trasferendosi a New York agli inizi del 2000. Per loro New York apre un capitolo in cui i due si dedicano alla fotografia, medium ancora da loro inesplorato, sviluppando una tecnica sperimentale; lavorano con diverse aziende, come Kenzo, Elite, Diesel e Puma.

Lasciano la città in seguito ai tragici avvenimenti del settembre 2001 e decidono di trasferirsi a Parigi, per continuare il progetto. 

Tra il 1996 e il 2000 collaborano con importanti brand come Nike, Adidas, Swatch e Piaggio, presentando progetti di intervento e sensibilizzazione sociale.

Le esperienze successive segnano profondamente i Miaz Brothers. Viaggiano per due anni per tutto il Sud America e visitano il Sud Est asiatico, conoscendo persone, entrando in contatto con le culture di quei luoghi. Tutte queste esperienze saranno nelle loro opere. 

Tra le mostre più significative troviamo ‘Hazy State of Affairs’, organizzata a Milano nella sede di Wunderkammern (la nostra!) dal 16 febbraio all’8 aprile. Il senso della mostra ruota attorno alla metafora della società contemporanea, in cui la verità spesso risulta ambigua, multiforme e offuscata.

Come quando si osservano le loro opere. Bisogna comprenderne l’essenza, per comprenderne la forma. 

Sperando di avervi incuriositi, vi aspettiamo per il prossimo approfondimento! 🙂