Oggi vi parleremo degli inizi della street art. Artisti come Keith Haring o Basquiat hanno rivoluzionato la scena artistica alla fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 a New York, dando vita a un nuovo movimento underground che ancora non aveva il nome di Street Art e ancora si faceva di nascosto. Il protagonista di oggi, per una grande intuizione, era presente in quegli anni pionieristici proprio a New York, stiamo parlando del maestro Paolo Buggiani.
Paolo Buggiani: biografia
Paolo Buggiani, artista di origini fiorentine, andò a New York alla fine degli anni Settanta. Spinto dal rifiuto per la pittura convenzionale, diventò parte di quella rivoluzione che stava accadendo. In quell’occasione iniziò a riflettere sul tempo dell’opera d’arte, arrivando alla conclusione che non importava quanto durasse un’opera, ciò che contava era il messaggio che riusciva a trasmettere, eterno.
Paolo Buggiani: opere
È nel 1979 che Paolo Buggiani comincia a dipingere immagini simboliche sulla neve di New York, creando l’opera effimera per eccellenza. Realizza immagini che alludono al passaggio del tempo: dipinge sulla neve una “primavera artificiale”, come “desiderio” che si completerà con lo sciogliersi della neve stessa e dell’immagine.
Ma oltre ad una riflessione sul tempo e su cosa restasse di un’opera, l’artista sentiva la necessità di ribellarsi e disobbedire alle leggi del mercato dell’arte, almeno nella fase del concepimento delle opere. Scelse così di familiarizzare con l’elemento più disobbediente ed effimero che ci sia: il fuoco. Buggiani, prendendo New York come palcoscenico e museo a cielo aperto, mise in scena le sue sculture di fuoco: il minotauro, il landscape di New York infuocato, l’Unsuccessful Attack To The World Trade Center e altre Sculture Effimere in Movimento.
Paolo Buggiani creò anche i “dipinti sulla realtà”: dei quadri realizzati su plexiglas interposti tra la macchina fotografica e il soggetto fotografato, modificando quest’ultimo. Di grande rivoluzione fu anche la sua Wearable art, l’arte indossabile, in cui la pittura esce dai quadri e viene indossata dal corpo.
L’arte di Paolo Buggiani è ricca di significati. È dinamica e intensa, rispecchia la necessità di ribellarsi contro le restrizioni degli anni Settanta e Ottanta, oltre che la volontà di creare una “realtà parallela” in cui è la libertà creativa a guidare.
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Alla prossima!