Vi abbiamo già parlato delle opere di Invader e dei suoi “hacking” all’interno della città. Ecco, oggi vi vogliamo parlare di una delle sue “invasioni” a Roma nel 2010, dove ha disseminato la capitale di immagini pixellate.
Nell’estate del 2010 iniziano ad apparire i primi mosaici. Prima 2, 3 nel centro storico poi sempre di più, fino a costellare tutta la città di “virus”, ovvero, le opere tratte sempre dal gioco Arcade Game Space Invaders. Ancora una volta l’artista gioca sul rapporto nello spazio pubblico tra visibilità e anonimato, spazio virtuale e spazio fisico, il tutto ricreando un progetto tra gioco e trasformazione dello spazio cittadino.
Da Trastevere a Monti, da Prati a Tor Marancia fino ad arrivare a Torpignattara, Invader posiziona i suoi mosaici in punti improbabili (a volte irraggiungibili!) segnandoli uno per uno su una semplice mappa, simili a quelle disponibili per i turisti negli alberghi o all’uscita della metro.
Con questo intervento, Invader realizza la sua 19ª mappa d’invasione, nonché la 4° “Invasion Guide” dopo Parigi, Los Angeles e Londra.
Ma l’invasione continua! Chissà quale altri progetti Invader ha ancora in serbo per noi (e per le città!).