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StenLex – Incisori contemporanei

“Siamo molto legati alla grafica e alla stampa, pur non lavorando su multipli, ciò che contraddistingue il nostro lavoro. La distruzione della matrice, a volte inserita nell’opera, è fondamentale. Per noi è importante il processo.”

Conoscete la tecnica dello stencil? Ci sono due artisti che hanno contribuito alla sua evoluzione… Tanto da essere oggi tra i più apprezzati nell’ambiente… Tanto che un certo Banksy ha voluto la loro partecipazione al famosissimo The Cans Festival di Londra! Ovviamente parliamo di Sten Lex.

Tra i primi artisti italiani ad adoperare la tecnica dello stencil come mezzo espressivo, Sten e Lex collaborano da oltre quindici anni. Dagli inizi del 2000 il duo, che mantiene tutt’oggi l’anonimato, realizza opere di arte urbana su larga scala, all’inizio per le strade di Roma, per poi lavorare in tutto il mondo, da Londra a New York, da Katowice a Baltimora. 

Nonostante le prime opere recuperassero elementi pop, soprattutto con la raffigurazione di personaggi di film americani, a partire dal 2003 i due artisti orientano la loro ricerca verso soggetti anonimi, di un immaginario tipico degli anni ’60 e ’70. É in questa fase che nasce quella che sarà la tecnica dello stencil poster, inventata da Sten Lex stessi.Il procedimento consiste nell’incollare un poster a una superficie, viene tagliata la parte della figura (come per realizzare uno stencil) e viene dipinta sopra la matrice. La carta viene poi strappata in un secondo momento, rivelando l’immagine finale: le figure vengono alla luce attraverso punti o linee, creando un chiaroscuro, comprensibili da lontano. Il risultato finale sembra una vecchia fotografia! I fili della matrice non vengono eliminati del tutto, anzi, rimangono in forma di brandelli fluttuanti, componenti organiche e primitive. Hanno così origine opere uniche ed effimere, consumate naturalmente dal tempo e dagli agenti atmosferici.

StenLex: tecnica

Sten e Lex si definiscono “incisori contemporanei”, sottolineando l’aspetto manuale e artigianale del loro processo produttivo, inserendo la tecnica dell’incisione, nata nel Cinquecento, in un contesto contemporaneo, conferendole così un nuovo potere nel presente.

Nel 2005 interrompono l’uso dello stencil per dedicarsi a ritratti su fogli di carta velina di grande formato, interessati soprattutto al processo di decomposizione dei materiali. 

Dal 2008 Sten Lex realizzano le loro opere sulle facciate dei palazzi, relazionandosi fisicamente con la città. Tra le opere ricordiamo il Miss Nor Tronic a Stavanger, e uno degli stencil più grandi al mondo, un ritratto di un ragazzino di 700 metri quadrati, a Køge in Danimarca. 

Come dicevamo, la loro partecipazione all’edizione 2008 del The Cans Festival di Londra è fortemente voluta da Banksy, alla quale partecipano insieme a 39 grandi nomi della street art, come Hero, C215, Orticanoodles, Vhils, Blek le Rat, Vexta e Btoy. 

Il 2013 segna l’abbandono ai grandi ritratti verso texture geometriche complesse, linee e zig zag, anche adoperando il bianco e nero. Sten e Lex iniziano così una profonda riflessione sull’astrattismo, ricerca che ancora oggi conducono, e visibile nelle opere della loro ultima mostra “Rinascita” (2020) alla GAM di Roma.  

Supportati e riconosciuti internazionalmente come artisti di grande importanza,  con opere che diventano parte permanente di collezioni museali (MADRE di Napoli, MACRO di Roma, collezione della Farnesina) Sten Lex continuano a stupire tutto il mondo. Good job!

Se volete sapere di più su Sten Lex continuate a seguirci per tutte le novità 🙂