Curato da Wunderkammern
L’evento fa riferimento alla poetica di Wunderkammern aperta al territorio e all’internazionalità degli artisti in gioco. Un opening concettuale, come apertura al confronto dialettico tra la privacy dell’abitazione che accoglie le opere, l’esibizionismo dell’artista e il voyeurismo culturale del visitatore o del passante colto, con i corollari che ne scaturiscono in relazione al Diritto all’Immagine.
A sottolineare queste tematiche di Wunderkammern, il presidente Franco Ottavianelli evidenzia che è stata scelta come icona della comunicazione dell’evento una ex-finestra occlusa, che si staglia sull’immenso muro cieco a più stratificazioni edilizie a vista che fa da sfondo al giardino della sede romana. Un voluto richiamo alla Fenestella spellana che negli anni ha fatto da tramite tra l’interno e l’esterno, tra ordinario e straordinario, tra apertura e privacy. Un dialogo che continuerà anche in via Gabrio Serbelloni 124, continuando la tradizionale “visibilità limitata dal tempo e dallo spazio”.