fbpx
Skip to content

Il labirinto e la bussola di L’Atlas

Bentornati sul nostro blog di street art! Oggi vi parleremo di uno degli street artists più interessanti della scena francese e internazionale: L’Atlas!

Nato a Parigi nel 1978, Jules Dedet Granel ha iniziato nei primi anni ’90 con il writing, sotto lo pseudonimo di L’Atlas. L’artista vedeva in questa pratica un gesto libero e puro, vicino alla calligrafia. Di lì a poco infatti si interessò sempre di più all’arte della scrittura, viaggiando per tutto il mondo e approfondendo in particolare la calligrafia araba, ebraica e cinese.

L’Atlas graffiti

L’Atlas arriva così a mescolare gli spiriti dell’arte antica della calligrafia insieme a quella contemporanea dei graffiti. Arrivando a creare ciò che lui definisce un linguaggio universale, che arrivasse a tutti, senza i limiti delle culture diverse; si tratta nel concreto di un nuovo alfabeto ideato dall’artista stesso.

La sua arte è la sintesi di moltissime influenze tra cui l’arte cinetica e quella gestuale, l’astrazione geometrica e la Land Art ma anche l’archeologia e l’architettura; la sua è un’arte ibrida, al crocevia di stili diversi. Per esempio, dai suoi viaggi in Medio Oriente ha riportato lo stile kufi in cui si legano calligrafia e architettura. O ancora, la sua bussola è stata calcata dal piano aereo del tempio Teotihuacan vicino Città del Messico. L’Atlas mette insieme archeologia, topografia e graffiti (in ogni sua opera si può trovare scritto il suo nome, l’immancabile firma degli street artists).

L’Atlas, labirinto, Genova (Italia)

Il labirinto e la bussola

Le opere di L’Atlas portano la scrittura verso l’astrazione calligrafica e geometrica, arrivando a creare dei labirinti, specchi della città. L’artista, per mezzo dello scotch, realizza delle opere anche monumentali in cui gioca con il pieno e il vuoto, con la forma e la contro-forma. Seguendo il principio della calligrafia cinese, si concentra sulla forma e guarda i vuoti per capire se è perfetta. I labirinti di L’Atlas sono metafore del sistema, dello Stato, di ciò che domina, nel quale il piccolo cittadino si perde.

Allo stesso modo, l’artista ha realizzato anche delle bussole. Posizionandole in giro per Parigi, nei luoghi in cui ce n’era realmente bisogno, in luoghi clou dove mancava la segnaletica pedonale e le persone avevano bisogno di orientarsi. Perciò, come una sorta di denuncia e soluzione alla noncuranza del problema, L’Atlas ha realizzato delle bussole che indicassero realmente i punti cardinali, senza rinunciare all’essenza dei graffiti (la scritta L’Atlas è sempre nascosta nei suoi disegni) e facendo qualcosa di utile. L’artista la intende anche come bussola interiore, che possa aiutarci a trovare il nostro posto nel mondo.

L’Atlas, compass, credits Collater.al

Il labirinto e la bussola. Due elementi agli antipodi eppure inseparabili. L’Atlas ci porta nel suo mondo e nelle sue scoperte con disegni ipnotici. Continuate seguirci per altri approfondimenti e curiosità!😊