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JonOne a Palazzo Farnese

Nell’autunno del 2021 la street art di JonOne è arrivata a Palazzo Farnese.

L’invito a Palazzo Farnese

Palazzo Farnese, uno dei più bei edifici del Cinquecento romano, è la sede dell’Ambasciata di Francia in Italia. Nel 2021 è iniziata un’estesa compagna di restauro che coinvolge le facciate e il tetto e che durerà quattro anni. Per evitare che le impalcature e gli interventi conservativi lo rendessero il palazzo “chiuso per lavori” per un lungo periodo, l’Ambasciata ha deciso di invitare alcuni fra i maggiori artisti francesi a creare delle opere site-specific che valorizzassero l’architettura, con l’intenzione di rendere Palazzo Farnese “aperto per lavori”.  A luglio del 2021 Olivier Grossetête ha presentato il suo “Ponte Farnese”, successivamente JR ha realizzato la sua “Ferita” sulla facciata esterna e infine, a ottobre, JonOne ha realizzato “Cippo 2.0” nel cortile interno.

L’ispirazione: un’iscrizione romana del 55 a.C.

Per JonOne, artista urbano di fama internazionale, l’ispirazione per “Cippo 2.0” è arrivata da un’iscrizione romana su un cippo del 55 a.C. rivenuta nei sotterranei di Palazzo Farnese che può essere tradotta così:

“Publio Servilio Isaurico, figlio di Caio, Marco Valerio Messalla, figlio di Marco, nipote di Manio, censori, hanno delimitato (quest’area) su decisione del Senato”.

Questo cippo, insieme a una ventina di altri, era posizionato lungo le sponde del Tevere. L’ipotesi più probabile è che avesse la funzione di delimitare un’area lungo la sponda del fiume per permettere la navigazione, la pesca e la manutenzione, capitava infatti che le costruzioni e le attività dei privati le intralciassero.

JonOne in visita al cippo del 55 a.C. nei sotterranei di Palazzo Farnese (2021), Credits Christian Mantuano e Ambasciata di Francia in Italia

JonOne: graffiti fra contemporaneità e antichità

“Mi sembra di vedere la gente che passa, di sentire l’odore dei cavalli, dei pani nei forni, della latrina all’angolo. Laggiù magari c’era anche una vecchia a mendicare l’elemosina. E qui, sotto al sole, c’era lui, chino su questo cippo con il suo scalpello. Tic, tic, tic. Così queste scritte prendevano forma. Quando lavoro io, invece, si sente il rumore dello spray delle bombolette. Ma tra il suo e il mio lavoro c’è una forte connessione. Era un vero artista di strada”.
Intervista rilasciata da JonOne per Finestre sull’Arte

JonOne viaggia con l’immaginazione e torna indietro nel tempo di duemila anni per entrare in contatto con un artista di strada ante litteram, che come lui lavorava con la parola producendo iscrizioni che venivano viste e lette dagli abitanti della città. In ”Cippo 2.0” John riprende le parole dell’iscrizione, le riscrive più e più volte come a volerle riportare in vita creando un dialogo fra passato e presente, antico e contemporaneo. L’opera consiste in una palissade collocata davanti alle impalcature, la sua gamma cromatica è in armonia l’architettura dell’edificio.

Ringraziamo di cuore Palazzo Farnese per aver reso accessibile gli spazi in occasione dell’inaugurazione della mostra “Sun-Downs” – la personale di JonOne nella nostra sede di Roma – e per le immagini.

JonOne, Cippo 2.0 (2021), Intervento sulla palizzata del cortile interno di Palazzo Farnese, Credits Christian Mantuano e Ambasciata di Francia in Italia