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Tomaso Binga

Tomaso Binga è il nome d’arte di Bianca Pucciarelli Menna (Salerno, 1931). L’artista ha iniziato a usare il suo pseudonimo maschile come atto provocatorio per sottolineare gli innumerevoli privilegi che caratterizzavano il mondo maschile, in un momento in cui le donne erano ampiamente discriminate e diedero vita ai movimenti femministi.

Tomaso Binga arte: il potere del nudo femminile

Binga userebbe la calligrafia e il corpo femminile nudo per ampliare la sua passione per i giochi di parole, sconvolgere le strutture sociali e, con l’aggiunta del corpo nudo, stabilire una presenza femminile. Scrittura, pittura, disegno e installazione sono alcuni tra i media adoperati dall’artista, ma il mezzo che preferisce è il suo stesso corpo. Attraverso l’azione fisica di declamare e interpretare le poesie, Tomaso Binga è sempre stata interessata ai cambiamenti del linguaggio e all’esibirsi usando le variazioni della sua voce.

Mostre più importanti

L’artista ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, come la Biennale di Venezia, la Biennale di San Paolo, il Festival International d’Art Vivant di Lione, la Quadriennale di Roma e la Fondazione J. Klemm di Buenos Aires. Alcune delle mostre più recenti a cui l’artista ha preso parte sono: A Silenced Victory alla Mimosa House di Londra (2019), Corpo a corpo alla Galleria Nazionale nel 2017, Giornata Mondiale per la Poesia, Accademia d’Ungheria e Casa delle Letterature, Roma (Italia) e Zitta Tu… non parlare, Sala Santa Rita, Roma (Italia) nel 2014, Per-formare una collezione, Museo Madre, Napoli (Italia) e Anni ’70 / Arte a Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (Italia) nel 2013.

Mostre correlate

Tomaso Binga, Guglielmo Achille Cavellini
Roma
19 novembre – 14 gennaio

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