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Keith Haring

Keith Haring (Reading, Pennsylvania, USA, 1958 – New York, 1990) è diventato famoso nei primi anni ’80 con i suoi graffiti realizzati nelle metropolitane e sui marciapiedi di New York City. Colmare il divario tra il mondo dell’arte e la strada.

Keith Haring: arte di un nuovo tipo

Disegnando e dipingendo murales in luoghi pubblici, Haring era spesso filosofico sul suo approccio nella creazione di opere d’arte, meravigliato e ispirato dall’interazione e dal feedback che avrebbe ricevuto dalle persone che lo circondavano. Si tratta di un nuovo tipo di arte che, attraverso gli spazi pubblici, si avvicina alle persone, divenendo un vero e proprio esperimento sociologico che ha come risultato la reazione da parte degli spettatori, che si rivolgono all’artista sia per dirgli che non dovrebbe fare quello che sta facendo, sia per ammirare il lavoro; la metropolitana diviene dunque, come diceva Haring, un “laboratorio” per la sperimentazione creativa. Sebbene le sue opere siano sempre state colorate e animate, Haring ha affrontato alcuni temi difficili e stimolanti riguardanti le persone, non solo in America ma, in tutto il mondo. L’artista ha usato slogan accattivanti per esprimere rapidamente ed efficacemente il suo punto di vista. Uno dei suoi esempi più famosi è il murale Crack is Wack che si riferisce all’epidemia di cocaina e ai suoi effetti a New York City.

Mostre più importanti

Haring contribuì alla mostra New York New Wave nel 1981 e nel 1982 fece la sua prima mostra esclusiva nella Tony Shafrazi Gallery. Nello stesso anno partecipa a Documenta 7 a Kassel, in Germania, e ai Messages to the Public del Public Art Fund, in cui crea opere per una Spectacolor Board a Times Square. Ha partecipato alla Whitney Biennial nel 1983, nonché alla Biennale di San Paolo. Nel 1985, il CAPC di Bordeaux ha aperto una mostra delle sue opere ed ha partecipato alla Biennale di Parigi.

Con le sue opere, Haring fa parte oggi delle collezioni del Museum of Modern Art di New York, del Los Angeles County Museum of Art, dell’Art Institute di Chicago e dello Smithsonian American Art Museum a Washington, DC tra molte altre gallerie e musei in tutto il mondo.

Mostre correlate

Paolo Buggiani, Tomaso Binga, Keith Haring, Richard Hambleton, Ken Hiratsuka
Roma
Dal 2 dicembre 2017 fino al 24 febbraio 2018
Dal martedì al sabato, 16- 19

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